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BRUNEI - 25/9/2004
Si è riunito oggi per la prima volta dopo 20 anni il parlamento del Brunei, piccolo Paese di circa 350.000 abitanti tra l’Indonesia e il Borneo malese. Lo ha deciso il sultano Hassanal Bolkiah - primo ministro del Brunei, oltre che responsabile dei dicasteri della Difesa e delle Finanze, comandante delle forze armate e capo dei fedeli islamici - che abolì il parlamento nel 1984 dopo la conquista dell’indipendenza dalla Gran Bretagna. Il sultano ha detto che userà la seduta parlamentare per emendare la costituzione in modo da “rafforzare l’istituzione della monarchia”, aggiungendo che qualsiasi cambiamento sarà “gestito con cautela”. Non sono stati però forniti ulteriori particolari sulla natura delle modifiche alla Carta costituzionale. Parlando ai 21 componenti del Consiglio legislativo, Hassanal Bolkiah ha poi avvertito che l’esistenza del parlamento “non è pensata per creare confusione e apprensione nella comunità”. Ventinovesimo sultano di una dinastia che risale a 600 anni fa, Hassanal Bolkiah era un tempo considerato l’uomo più ricco del mondo, in un Paese dove, nel 2002, il reddito pro-capite era di 18.500 dollari annui, ma l’impero finanziario familiare è stato parzialmente distrutto dal fratello minore, il principe Jefri. Anche il Brunei, un tempo ricchissimo grazie al petrolio, potrebbe vedere molto ridimensionato il proprio benessere dato che si prevede un esaurimento dei giacimenti di ‘oro nero’ entro i prossimi 20 anni.
[LM]
Fonte MISNA
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